Il 7 novembre 1954, alla presenza dell’allora Vescovo di Castellaneta monsignor Francesco Potenza, di mons. Falconieri, vescovo di Conversano, e di mons. Motolese, vescovo ausiliare di Taranto, veniva consacrata la Chiesa dell’Immacolata Concezione, sede della Parrocchia San Lorenzo Martire.
Domani, 7 novembre 2023, ricorrendo il 69° anniversario della consacrazione della Chiesa parrocchiale, alle 18:00 don Giuseppe Ciaurro, attuale arciprete, celebrerà una Santa Messa Solenne.
Ripercorriamo un po’ di storia tratta dal libro di Paolo Catucci “Il Duomo di Massafra. Ricognizione religiosa e civile dal secolo XIX alla fine del millennio“, del 1998.
Per effetto del Concordato del 1818 e la soppressione della Diocesi di Mottola, la comunità massafrese entrò a far parte della sede vescovile di Castellaneta. Nel 1827 la Diocesi ebbe il nuovo vescovo, mons. Pietro Lepore. Dobbiamo appunto a mons. Lepore l’avvio e la tenace insistenza affinché si concretizzasse il suo disegno di dare alla Chiesa di Massafra un luogo di culto degno di una comunità prepotentemente in crescita.
La posa della prima pietra giunse attesissima il 16 gennaio 1853. Il sogno dei massafresi, del Decurionato, del Clero, del Vescovo mons. Lepore, si avverava ed era finalmente realtà. a Mons. Lepore non fu data – purtroppo – la gioia di vedere l’inizio dei lavori perchè morì proprio nel 1851 quando il lungo itinerario al quale aveva dato tutto il suo contributo di pastore della Diocesi, aveva raggiunto il traguardo. Sarebbe toccato al nuovo vescovo, mons. Bartolomeo D’Avanzo raccogliere l’eredità del suo predecessore e benedire la prima pietra della Chiesa Nuova.
I lavori per la costruzione della Chiesa, in seguito al rincaro dei costi, forse all’imperizia di chi non aveva preliminarmente fatto bene i conti, purtroppo, furono sospesi. La consacrazione fu differita a tempi migliori, quando ci sarebbe stata maggiore serenità politica e quando le possibilità economiche avrebbero consentito un più conveniente e solenne svolgimento.
Nel 1927, su impulso del nuovo arciprete Vitantonio Ladiana, si ricominciò a parlare del completamento della Chiesa abbandonata a metà da settant’anni. Nel 1929, in piena recessione economica, si diede inizio ai lavori di completamento della “chiesa nuova” come la indicava la gente, attraverso una raccolta di fondi. I lavori finalmente dopo settant’anni furono ripresi sotto la direzione dell’ingegnere Giorgis, con la costante presenza dell’arciprete Ladiana che pregustava il coronamento del suo sogno e con i cittadini che si avvicendavano ad osservare le impalcature approntate e gli operai intenti al lavoro.
L’8 settembre del 1931, al suono delle campane di tutte le chiese, in un tempio gremito di fedeli, alla presenza della autorità cittadine, il Vescovo monsignor Agostino Laera benedisse il nuovo tempio e celebrò un solenne pontificale. Egli aprì al culto la nuova Collegiata conferendo il canonicato a due sacerdoti della città.
Con lo splendore della liturgia il 7 novembre 1954 la chiesa Collegiata venne consacrata.